Introduzione
La tubercolosi (TB) è una malattia contagiosa sostenuta da il Mycobacterium tuberculosis che si diffonde attraverso l'aria. Solo le persone malate di tubercolosi con localizzazione polmonare sono infettive e trasmettono la malattia tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Se non trattata, ogni persona con TB attiva infetta in media tra 10 e 15 persone ogni anno.
Sebbene sia sufficiente respirare un piccolo numero di bacilli per contrarre la TB, non tutte le persone infettate sviluppano la malattia in quanto il sistema immunitario è in grado di confinare i bacilli che possono rimanere inerti per anni.
Quando il sistema immunitario di una persona è indebolito, invece, le possibilità di diventare malati sono maggiori. Si stima che solo il 10-15% delle persone infettate dal batterio sviluppi la malattia nel corso della sua vita, questo valore sale di molto nel caso in cui la persona sia sieropositiva per il virus HIV. L’infezione da HIV attaccando il sistema immunitario accelera il decorso della TB e viceversa: la tubercolosi è infatti la principale causa di morte tra le persone sieropositive.
A livello mondiale si stima che nel 2009 siano stati diagnosticati circa 9,4 milioni di nuovi casi di tubercolosi, di cui il 35% nel Sud-Est asiatico e il 30% in Africa. L’11-13% di questi casi si è verificato in persone sieropositive per HIV.
Rispetto alla prevalenza della tubercolosi, si stima che siano 14 milioni le persone che nel 2009 vivevano con la TB, 1,7 milioni invece i decessi attribuibili alla malattia nello stesso anno.
Sebbene a livello mondiale il valore stimato di incidenza di TB sia rimasto stabile o in diminuzione, l’aumento della popolazione in Africa, nel Mediterraneo orientale e nel sud-est asiatico ha portato a una crescita del numero di casi a livello globale.
Un trattamento farmacologico efficace per la tubercolosi non è stato disponibile fino agli anni 50. Attualmente, la terapia prevede l’utilizzo di antibiotici, in particolare di isoniazide, rifampicina, etambutolo (o streptomicina) e pirazinamide (definiti farmaci di prima linea) e, nel caso si riscontri la presenza di ceppi farmacoresistenti, in particolare alla rifampicina e isoniazide, vengono prescritti farmaci di cosiddetta seconda linea, sono più costosi e possono provocare più effetti collaterali.
Le farmaco-resistenze sono causate da cure interrotte, da regimi di trattamento prescritti in modo errato o, in alcuni paesi, dalla disponibilità discontinua di farmaci. Ceppi di Mycobacterium tuberculosis resistenti a un singolo farmaco sono stati documentati ormai in ogni paese, così come sono stati segnalati anche ceppi resistenti a tutti i farmaci anti-TB. Una forma particolarmente pericolosa di tubercolosi farmaco-resistente è la multiresistente (MDR-TB), definita come la malattia causata dai bacilli della TB resistenti ad almeno isoniazide e rifampicina. L'emergere di queste forme di tubercolosi rappresenta una grave minaccia al controllo della TB e conferma la necessità urgente di applicare le nuove linee guida dell'OMS specifiche per contrastare la tubercolosi farmaco-resistente.
Le attività del SEREMI
Dalla fine degli anni Novanta il Servizio, in qualità di componente della Commissione Regionale TB e in stretta collaborazione con il Centro di Riferimento per l’attività di prevenzione e controllo della TB, come previsto dalla Delibera Regionale 31 – 27361 del 5 luglio 1999, coordina le attività di sorveglianza, prevenzione e controllo della tubercolosi in Piemonte applicando quanto previsto dal Protocollo regionale.
In specifico:
- gestisce il nodo informativo regionale della rete dei referenti TB
- fornisce assistenza al funzionamento della rete regionale di sorveglianza sulla occorrenza e sulle attività di prevenzione dalla tubercolosi
- contribuisce alla pianificazione e realizzazione delle attività di formazione sull’argomento
- fornisce prestazioni di consulenza sui metodi epidemiologici e statistici e di assistenza tecnica alla gestione dei flussi
- effettua periodiche ricognizioni sullo stato organizzativo e sulla funzionalità delle reti, formula obiettivi di risultato, assiste l’implementazione di azioni, anche straordinarie, di miglioramento, verifica i risultati conseguiti e riformula gli obiettivi
Inoltre, sempre in collaborazione con il Centro di Riferimento per l’attività di prevenzione e controllo della TB, formula proposte o pareri in ordine a:
- atti regionali di indirizzo in materia
- promozione, progettazione e implementazione di nuovi sistemi di monitoraggio e sorveglianza sulla occorrenza e sulle attività di prevenzione della TB a livello regionale
- applicazione di progetti finalizzati di carattere nazionale o inter-regionale e di atti di indirizzo e norme di legge in materia
Le strategie di prevenzione e controllo
In Piemonte, con Delibera Regionale 31 – 27361 del 5 luglio 1999,è stato approvato il Protocollo per la Prevenzione e il Controllo della Tubercolosi Umana che definisce le attività di sorveglianza, prevenzione, diagnosi e cura della tubercolosi a livello regionale.
Il Protocollo prevede un’organizzazione in rete, ispirata al principio della massima integrazione tra servizi di igiene e centri clinici (analogamente ai vecchi Dispensari Antitubercolari), istituisce, per ogni ASL, una Commissione dedicata all’attività di prevenzione e controllo della TB e identifica un Centro di Riferimentocomposto da un settore igienistico e una unità pneumo-tisiologica o di malattie infettive, con compiti di coordinamento.
La Delibera, inoltre, individua, a livello regionale, un Centro di Riferimento per l’attività di prevenzione e controllo della TB e una Commissione Regionale per assicurare il coordinamento tra le attività cliniche, epidemiologiche e preventive.
Questo coordinamento centrale ha svolto in questi anni attività di consulenza rivolta agli operatori clinici e a quelli di Sanità Pubblica, ha elaborato raccomandazioni relative alla gestione della tubercolosi in ambito sanitario e di comunità e fornito consulenza alla Direzione di Sanità Pubblica per l’emanazione di Circolari, indicazioni e precisazioni sui vari aspetti della normativa.
La situazione epidemiologica attuale e le strategie di contrasto alla TB dettate a livello internazionale e nazionale suggeriscono l’attuazione, a livello piemontese, di alcuni interventi specifici mirati al miglioramento delle azioni di sorveglianza, prevenzione, cura, e controllo della TB che si possono così riassumere:
Miglioramento dell’identificazione, diagnosi e trattamento dei casi in aderenza agli standard internazionali:
- Formazione continua e omogenea del personale medico ed infermieristico sul territorio
- Individuazione dei centri di riferimento clinico ed igienistico per la diagnosi e la cura della TB, con certificazione di adesione agli standard di trattamento
- Riordino e razionalizzazione della rete dei laboratori di diagnosi prevedendo livelli differenziati con crescenti caratteristiche di capacità diagnostica, attività e biosicurezza
Miglioramento ed integrazione delle sorveglianze epidemiologiche:
- Integrazione dei vari flussi informativi riguardanti la tubercolosi (segnalazione dei casi di TB dai centri clinici, segnalazione delle positività degli esami batteriologici dai laboratori, sorveglianza delle resistenze dei micobatteri da parte dei clinici e dei laboratori, segnalazioni delle diagnosi post-mortem dalle anatomie patologiche, monitoraggio degli esiti del trattamento) con adeguamento dei contenuti informativi e delle tecnologie informatiche alle esigenze nazionali.
Individuazione delle responsabilità di gestione del caso di TB, sia sul versante clinico che su quello dell’igiene pubblica, durante tutti i passaggi dell’iter diagnostico terapeutico.
Progettazione di specifiche azioni nei confronti dei gruppi e soggetti a rischio.
Facilitazione e sviluppo delle azioni di coordinamento ed integrazione delle attività svolte dalle numerose professionalità che intervengono nella prevenzione e controllo della TB sul territorio piemontese.
Condizione:
Ordine:
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